Si rivela qualcosa di nuovo nel dire che l’apprendimento è faticoso?
Tutti abbiamo sperimentato l’impegno necessario ad imparare nuovi concetti e nuove attività.
Si dice che non si è mai finito di imparare. Aggiungerei che non si è mai finito di capire come fare ad imparare.
Per questo può essere importante toccare l’argomento del microlearning. In un momento di grandi sconvolgimenti geo-politico-economico-culturali, può essere importante indagare come le persone, i lavoratori, rispondono alle nuove sollecitazioni.
In sintesi: come impariamo il nuovo mondo? Come approcciamo alla nuova normalità?
L’apprendimento è un processo dinamico e progressivo molto complesso, nel quale vengono vissute esperienze che provocano un cambiamento più o meno permanente nella persona che apprende.
Possiamo dire dunque che una base importante per l’apprendimento è l’esperienza. Questo aspetto ha determinato e determina una stortura operativa molto comune in azienda: “vai sul campo e impara”.
Certamente il “campo” è importante, ma non può surrogare completamente l’intero processo che necessita di un sostegno metodologico e strumentale molto più ricco ed articolato.
Ci sono almeno tre problemi determinati dal “campo”:
Quello che è importante fare dunque, è unire al meglio il meccanismo di apprendimento esperienziale con quello cognitivo, in modo che le persone diventino consapevolmente capaci.
Hai mai fatto caso che il tempo medio di attenzione si è notevolmente ridotto? Per quanto tempo riesci ad ascoltare un cliente mentre parla? Quanto a lungo rimani concentrato nella lettura o nella visione di un video?
Dal punto di vista biologico la nostra capacità di attenzione è relativamente lunga, più o meno intorno a 50 minuti, ma per una serie di fattori contestuali di tipo sociale e tecnologico oggi si è ridotta a pochi secondi.
Si, hai letto bene “secondi”, all’incirca 7-8 prima di distrarsi con qualche pensiero o con altre sollecitazioni.
Questo accade perché il nostro cervello è costantemente bombardato da una enorme quantità di stimoli. È la ragione per cui oggi il cliente medio è molto confuso e fatica nella scelta di qualsiasi prodotto, anche quello più semplice.
In questo contesto, per apprendere meglio è necessario ricorrere a soluzioni nuove, impensabili e culturalmente inaccettabili fino ad un paio di decenni fa. Uno di questi può essere il microlearning o micro-apprendimento.
All’interno del metodo Otomo utilizziamo questa modalità sia nelle fasi di onboarding in azienda di un collaboratore, sia nella successiva fase di readiness.
SI tratta di una modalità di apprendimento basata su brevissime strutture di contenuto user-friendly che successivamente vengono applicate e verificate.
Le caratteristiche principali sono:
La cosa più efficace del microlearning dal punto di vista neurologico, è che l’attenzione della persona è sottoposta ad una alta intensità per un tempo molto breve.
Inoltre si tratta di attività utilizzabili come completamento della formazione in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento.
In questo modo, il collaboratore che ha bisogno di apprendere una determinata abilità, o di raggiungere uno specifico obiettivo di apprendimento, è messo in grado di agire in modo utile per risolvere un problema specifico.
Infine, non comporta l’accesso a un LMS (Learning Management System) o a una piattaforma di apprendimento, ma i collaboratori possono facilmente seguire la formazione sul proprio dispositivo mobile. Questo rende l’apprendimento sempre disponibile e dinamico.
Un’azienda introduce una nuova procedura. Ha quindi la necessità di informare i propri collaboratori di questa nuova attività il più velocemente possibile. I collaboratori si trovano in località d’Italia differenti.
Come fare?
Si può mostrare un primo micro-video sulla nuova logica e un secondo micro-video su come applicare la nuova procedura.
Si mostra il risultato finale attraverso le immagini e si fornisce un breve riassunto con l’elenco puntato dei passaggi fondamentali.
Segue un breve quiz sul metodo di preparazione per rinfrescare la memoria dei collaboratori, oppure questi ultimi possono a loro volta esercitarsi e mandare un video ad un referente. Ciò ti consente di informare e attivare tutti con breve preavviso.
Per le sue caratteristiche di base possiamo dire senza timore di smentita che, non solo è adatto a tutti, ma è utile in ogni tipologia di organizzazione, in particolare per i collaboratori ad “alta frequenza di spostamento” come ad esempio i venditori.
Tipicamente questo gruppo di collaboratori non ha una sede di lavoro fissa. Hanno un cellulare, oppure un computer o un tablet. Perfetti per il micro-apprendimento.
Oggi in azienda convivono diverse generazioni di lavoratori, per cui i giovani appartenenti alla Gen Z e ai Millennials trovano nel microlearning un metodo di apprendimento perfetto per loro. Queste generazioni sono cresciute con Internet e i social media, quindi si aspettano che ogni esperienza sia veloce, facile e fluida. Certamente sono in grado di sfruttarla al meglio.
Oltre a quelli già indicati possiamo elencare:
Il microlearning combina diversi approcci. Facilita l’apprendimento permanente autodiretto, poiché le attività brevi possono essere facilmente integrate nelle attività quotidiane.
Piccoli passi di apprendimento con piccoli blocchi di informazioni possono essere utilizzati per l’apprendimento intermedio e su richiesta. In questo modo il microlearning consente alle persone di rimanere aggiornate, offrendo loro un valido supplemento a modalità di apprendimento più lunghe e formalizzate, come i corsi in aula o i corsi di formazione basati sul web.
Come tutti gli strumenti anche il microlearning deve essere utilizzato con abilità e competenza. Proprio per le caratteristiche di brevità che lo distinguono, non è in grado di sostituire l’intero processo di crescita e di apprendimento di un collaboratore tradizionale.
È necessaria una progettazione e una gestione a monte dell’intero percorso di apprendimento della persona, all’interno del quale il microlearning svolge la propria funzione di rafforzamento dei concetti principali, di aggiornamento rapido e di stimolazione della memoria di processo.